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Il velo dell’ossimoro

Tutto ebbe inizio in Francia nel XII secolo. Un nuovo modo di pensare, progettare e costruire conquista il mondo. Geniali architetti e coraggiosi costruttori ebbero l’idea di svuotare le pareti delle cattedrali lasciando spazio ad ampie vetrate. Quanto più alte sarebbero state, tanta più luce naturale sarebbe potuta entrare. Così, le pareti s’innalzarono raggiungendo altezze vertiginose, la luce trasformò gli spazi e con il vetro furono narrate le storie della cristianità.

I materiali dell’architettura – la pietra, l’acciaio, il cemento – nel corso del tempo diventano simbolo di una cultura e di un’epoca. Al vetro, invenzione antica come la civiltà mediterranea, è riservato un destino diverso: essere protagonista in ogni storia della Modernità, compito reso possibile dalla ricerca tecnologica e dallo sviluppo dei processi produttivi. In tal modo il vetro, oltre a trasformare il panorama delle città, è diventato il naturale alleato di designer e architetti d’interni. La ragione? Il vetro offre alla creatività progettuale soluzioni e possibilità altrimenti impensabili.

Un velo di vetro

Parlavamo poc’anzi di ricerca. Parrebbe un paradosso pensando a uno dei materiali più antichi del mondo. Eppure la ricerca tecnico-ingegneristica ha reso possibile donare leggerezza a lastre di vetro di superfici sempre più considerevoli: Voile di Vismaravetro ne è un esempio.

Insieme alla leggerezza, l’aspetto più significativo di questo prodotto è la capacità di trasformare lo spazio. Le immagini che vi proponiamo testimoniano come l’idea stessa di ambiente bagno sia completamente rivoluzionata.

Il racconto di un ossimoro

Voile non è solo il testimone della modernità. È anche un ossimoro: è la pesantezza leggera.

Raccontare un ossimoro richiede misura. Sempre – e particolarmente in casi come questo, – siamo dell’opinione che il compito della comunicazione consista nel portare in primo piano l’essenza del progetto. Con sobrietà, senza fronzoli, né forzature pubblicitarie.

Certo, Voile indubbiamente è un prodotto. Ma in primo luogo, ed essenzialmente, è un modo nuovo di pensare e di progettare il bagno, lo spazio più “domestico” che ci sia. Leggerezza e consistenza, acqua e luce, spazio nello spazio. Forse l’essenza della modernità consiste nel trasformare la contraddizione in nuove sintesi.